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All’interno del nido i termini inserimento e ambientamento si riferiscono alla pratica di avvio della frequenza del bambino al nido. Questa frequenza deve avvenire seguendo una flessibilità e una gradualità individuali e riguardano, non solo gli orari e i tempi, ma anche le persone che in questo evento sono coinvolte:
• Il bambino
• La famiglia
• L’educatrice
Ogni bambino avrà, perciò, una modalità propria di rapportarsi al cambiamento e, di conseguenza, modo e tempo saranno individualizzati. In questo tempo c’è un’organizzazione precisa:
• Colloquio pre-inserimento: scambio di informazioni al fine di avviare una relazione collaborativa centrata sul bambino
• Condivisione dello spazio: nel corso della prima giornata di permanenza al nido, il bambino investe lo spazio con entrambi i genitori. E’ il momento dell’esplorazione e della sperimentazione libera.
• Incontro individualizzato bambino-genitore-educatore: la fase del bambino, del genitore e dell’educatore; in questa fase è bene che gli adulti restino fermi, seduti vicini e che dialoghino in modo da trasmettere fiducia al bambino.
• Incontro a piccolo gruppo: in questa fase il bambino viene inserito nel piccolo gruppo. L’educatore si separa dal genitore ed ora l’educatore è disponibile per il bambino. Il genitore è presente nel nido per il bambino ma non con il bambino, perciò deve rimanere seduto spostando lo sguardo su altro perché lo sguardo aprirebbe la comunicazione con lui. Infine sarà l’educatore a stabilire il momento in cui allontanare il genitore. Il bambino, infatti, si può separare solo se interagisce con l’educatore e l’ambiente. Il pianto non rappresenta fragilità ma reazione al cambiamento.